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All Team

La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare.

c.v Nicolas Migliardi

 

“Scavare per conoscersi ed incontrare le proprie emozioni. Non vi sono confini o etichette in grado di fermare quel fiume libero che è la musica, ma fra i vari poteri della musica, c’è quello di permettere il contatto con la propria sfera emotiva e personale”.

c.v. Gianni Di Crescenzo

“Ci sono due categorie di uomini, i geni e quelli che dicono di esserlo. Io sono un genio”. Direttore, compositore, arrangiatore, pianista, ha fondato nel 2006 l’associazione Musike, di cui è presidente e a cui dedica la maggior parte del suo lavoro di musicista. Dirige i cori Divini Cantores, Pitch Hunters, Ensemble.cor, Sorry I’m Late, Musikè Di Classe, Corale Musikè, le orchestre Half Band Theory e Big Band Theory.

Credo che la musica sia nell’aria attorno a noi. Ciò che mi rende più felice è insegnare ad altri a vederla con l’orecchio ed udirla con il cuore E il violino? Secondo me è uno degli strumenti più gratificanti col quale si può perdere il senso del tempo:

“Quando ero piccolo non avevo l’orologio. Così iniziavo ad esercitarmi col violino durante la notte e i vicini gridavano: “Bel momento per suonare il violino alle 3 di notte!” (Henry Youngman – violinista e comico americano)

c.v. Anna Skorupska

«Non insegno mai nulla ai miei allievi. Cerco solo di metterli in condizione di poter imparare» (Albert Einstein).

Questa è la frase che rispecchia al meglio il mio credo: per me insegnare significa saper rendere un allievo libero. Libero di pensare, esprimersi ed interpretare. Aiutarlo a scoprire la sua personalità musicale e la sua strada. Renderlo curioso di conoscere. Fargli esplorare i generi musicali più disparati per arricchire al meglio il suo bagaglio a prescindere da quello che gli sarà più congeniale. Portarlo ad ascoltare la musica con consapevolezza e in maniera critica. E soprattutto, farlo innamorare della musica così come ne sono innamorata io.

c.v. Pamela Gargiuto

“La mia filosofia: costruire le basi necessarie agli allievi per suonare divertendosi, trasmettere loro la passione per la musica e per questo complicatissimo strumento… IL VIOLINO!”

Ha studiato a Firenze perfezionandosi poi all’Accademia Chigiana di Siena, all’Accademia di Santa Cecilia di Roma e in Germania. Ha fatto parte dell’Orchestra da camera di Siena e dell’Orchestra Sinfonica di Roma. Concertista solista e cameristico, ha fondato nel 2012 il “Duo Paganini” assieme al chitarrista Gabriele Curciotti, esibendosi in molteplici concerti in Italia e per Radio Vaticana.

Ha fondato a Roma l’Associazione culturale “Harmonia Coeli” nel 2008, dove in qualità di Direttore Artistico, presenta ogni anno eventi musicali.

c.v. Francesco Cappelletti

“Il teatro è inganno. Chi più è vero più inganna. Chi più è saggio più si lascia ingannare” (Gorgia da Lentini)

Recitare non significa fare finta, se così fosse il teatro sarebbe sostanzialmente menzogna e invece lo strumento più efficace che l’attore possiede sul palco è la verità. Come un bambino che gioca a “facciamo che io ero” così l’attore deve divertirsi credendo però seriamente in ciò che fa e trasformandosi veramente in ciò che vuole essere, osservando sempre il suo personaggio “da dentro” e mai “da fuori”. Affinché risulti credibile l’azione dell’attore deve essere vera e perciò agìta ogni volta come se fosse la prima volta. Compito dell’attore è infatti ricercare le cause da cui scaturisca una determinata azione e non le azioni che producano un determinato effetto. Raggiunta questa consapevolezza, che di fatto annulla in chi recita l’illusoria separazione tra pensiero e azione e tra mente e corpo, il resto del lavoro teatrale verrà di conseguenza.

c.v. Sara Capoccetti

Nato da una famiglia intera di musicisti, da quando avevo 8 anni mi confronto, studio e sono in continua evoluzione cercando di dare il massimo sia come artista che come docente. Nasco come musicista di musica classica, ma specializzato anche nella musica jazz e moderna. Credo che il sassofono sia uno strumento fortunato e soprattutto completo perché il suo timbro moderno e allo stesso tempo anche molto classico e dolce (quando suonato bene) può essere inserito in qualsiasi situazione e stile musicale avendo degli ottimi risultati soprattutto dal punto di vista solistico.

c.v. Giordano Antonio